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Cronache da una città sospesa

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Quest’anno sarà senz’altro un anno da ricordare. Per quanto mi riguarda non mi era mai successo di non partire per New York e per Londra e di vedere tutti i miei voli annullati. A New York in ventiquattro anni di attività non ho mai mancato un anno di presenza nella grande mela. Ma soprattutto di rimandare le mostre programmate a New York a marzo presso Dacia Gallery e a Londra presso Camden  image Gallery. La prima dal titolo Art and Desire, a cui partecipano tre artiste, Mar Delestal, Riitta Nelimarkka e Anastasia Domingo  verrà presentata  quest’autunno , cosi come la mostra prevista a Londra. 

Questa premessa sta a significare che abbiamo tutti desiderio di ripartire e di proseguire con i nostri progetti. Nei giorni di lockdown a Milano mi sono resa conto di quanto l’arte sia importante, una realtà di cui non si può fare a meno e mi ritengo molto fortunata per aver ricevuto questo dono. Ho ripreso a dipingere su tela, e nel totale di quel clima surreale, lo stop del lavoro ho cercato di vederlo più come un’opportunità piuttosto che come una perdita.

Nel frattempo anche tutte le mostre programmate nel mio spazio espositivo di Milano hanno subito gli effetti di questo stop planetario e   sono state rimandate, “Power of Nature”, mostra personale dell’artista giapponese Yuko Shinozaki e “Female Runes” mostra Personale dell’artista norvegese Gro Folkan (rinviata a settembre 2020) e “Moments of Time” una personale di Daria Martinoni, rinviata a novembre.

Nel mese di marzo, un po’ per esorcizzare la paura, la creatività è esplosa sui balconi di Milano e dell’Italia  intera anche se io non mai capito cosa ci fosse tanto da festeggiare. 

Il malefico virus ha pensato bene di spostarsi dalla Cina come prima nazione di diffusione all’Italia. Chi mai avrebbe pensato che quei cori dai balconi e wuhan città fantasma  fossero state anche italiane e poi europee? Poi in tv il bombardamento mediatico ha fatto il resto  avendo come esito la gente terrorizzata:  abbiamo sentito di tutto e di più virologi e scienziati e medici che si contraddicevano a vicenda, tutto e il contrario di tutto, insomma propria l’ideale per farsi delle idee concrete su ciò che stava accadendo. Qui in Italia hanno vietato le autopsie ai malati morti di covid e non covid.  In quei mesi sembra che le altre malattie non fossero mai esistite .

Il virus le ha completamente debellate ! Ironia a parte, per il resto non c’è rimasto  che piangere.  I nostri medici hanno fatto l’impossibile per tenere sotto controllo la situazione.  Il periodo del lockdown a Milano è stato durissimo tanto da chiedermi se fosse costituzionale costringere i cittadini a rimanere in casa sequestrato come i peggiori delinquenti.

Speriamo che tutta questa sofferenza abbia prodotto almeno dei risultati in termini di contenimento del contagio. 

IL mio settore ovviamente è stato quello più coinvolto dalla crisi proprio perché organizzare mostre prevede la creazione di assembramenti.  Molte gallerie e operatori fieristici hanno spostato gli eventi online anche se a mio parere l’arte necessita di una presenza concreta. Dall’estero le notizie non sono state rasserenanti, quelle dagli States ci hanno lasciato senza parole per l’intensificarsi dei conflitti sociali, nodi che vengono al pettine ora perché il virus ha scoperchiato tutti i problemi .

Le forze che dominano nella politica sono celate da una parvenza di democrazia. In questo scenario l’arte cosa può fare ?   anche l’arte in passato è stata al servizio e manipolata da una politica museale asservita a una propaganda politica ben precisa, che ha visto gli artisti non tanto quanto creatori ma fautori di un’arte da reportage giornalistico, ideologica confezionata con stile concettuale.  Ho evitato per cui di pensare a mostre sul Covid o su temi di attualità politica proprio perché non ho mai creduto a un’arte asservita alla propaganda . l’arte per me è sempre sublimazione, sogno, dimensione spirituale, come d’altronde anche il cinema, la grande fabbrica dei sogni che ha sempre bisogno di  una trasposizione di là del reale e pochi sono i maestri che hanno  fatto brillare la quotidianità di una luce trascendente.

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